Enrico Vanzina: il commosso ricordo del fratello Carlo a Pordenonelegge
La presentazione del suo ultimo libro “Mio fratello Carlo” al Capitol ha emozionato ma anche divertito
Si è svolto sabato 21 settembre l’incontro, organizzato da Le Giornate della Luce nell’ambito della XX edizione del festival Pordenonelegge, che ha visto salire sul palco Enrico Vanzina, affiancato da Gloria De Antoni la quale ha giustamente sottolineato come non potesse esserci location migliore che un ex cinema per parlare di un grande regista.
Vanzina, giornalista, sceneggiatore e scrittore, ha presentato a un folto e interessato pubblico la sua ultima fatica: il libro “Mio fratello Carlo”, edito da HarperCollins.
A metà strada tra una biografia e un romanzo intenso e struggente, il volume ripercorre le tappe del rapporto strettissimo che ha unito per sessant’anni i fratelli Vanzina fino alla scoperta della malattia che ha colpito Carlo e che, nel giro di un anno, ne ha segnato la scomparsa.
Si tratta di un racconto intimo e privato ma che vede inevitabilmente portati in scena alcuni dei momenti più importanti della cultura italiana, specie di quella cultura cinematografica che la famiglia Vanzina – con il padre Steno prima e i due fratelli Carlo ed Enrico poi – ha segnato indelebilmente. Quello di Enrico Vanzina è un tributo commovente al fratello morto ma è anche una riflessione più profonda e umana che l’autore riesce a rendere magistralmente. Si tratta di un libro scritto quasi di getto, nato dalla consapevolezza, maturata dall’autore, che ogni perdita ci riconsegna l’essenza delle cose, ciò che davvero importa una volta che vengono tolti routine e quotidianità.
Attraverso il rapporto tra due fratelli, vengono indagati sentimenti universali: quello del dolore per la perdita e, ancora prima, la frustrazione per l’impotenza di fronte alla malattia di una persona amata.
Come ha più volte sottolineato l’autore, questo romanzo è la cronaca di una morte annunciata ma anche una storia dove l’amore, alla fine, prevale su tutto.
È stato quindi un appuntamento decisamente molto toccante che ha coinvolto il numeroso pubblico presente in sala. Ennio Flaiano disse, ad un giovanissimo Enrico, che scrivere serve a sconfiggere la morte. In qualche modo, con questa storia, Enrico Vanzina ci è riuscito.