CONSEGNA DEL QUARZO D’ORO ALLA CARRIERA A LUCIANO TOVOLI
Le Giornate della Luce ha il piacere e l’onore di omaggiare uno dei più grandi direttori della fotografia della storia del cinema: Luciano Tovoli. Versatile, poliedrico, raffinato,
Tovoli e la sua luce hanno “illuminato” la settima arte per oltre quarant’anni.
È stato fra i primi a incarnare in Italia un modello ‘colto’ di direttore della fotografia. Ha vinto due Nastri d’argento, nel 1976 per Professione: reporter di Michelangelo Antonioni e nel 1989 per Splendor di Ettore Scola, e un David di Donatello, per Il viaggio di capitan Fracassa, sempre di Scola. Viene scritturato da De Seta per L’invitée (1969) e per il televisivo
Diario di un maestro (1973) e sperimenta poi il digitale in Il mistero di Oberwald di Antonioni (1980). In seguito si indirizza verso la Francia lavorando per Christian de Chalonge,
Georges Lautner, Édouard Molinaro, Francis Veber. Stringe in patria un sodalizio artistico con Scola, che gli affida la fotografia di Splendor, Che ora è? (1989), Mario, Maria e Mario (1993). Approda quindi al cinema americano con Single white female (1992) e Titus (1999) e in Francia con Le jaguar (1996) e Tais-toi (2003). Ha collaborato ancora con Dino Risi, Peter Fleischman, Dario Argento, Nanni Moretti, Andrej Tarkovskij, Luigi Comencini e Jacques Deray.
Oltre ad aver lavorato come direttore della fotografia per oltre 70 pellicole si è cimentato anche come regista e co-sceneggiatore (insieme a Jean-Claude Carriere e Michel Piccoli) nel film Il generale dell’armata morta, racconto drammatico del generale Ariosto (interpretato da Marcello Mastroianni) incaricato di far trasportare in Patria i resti di tremila soldati italiani morti durante la campagna d’Albania.
Citando le parole di Tovoli: «Ho sempre combattuto perché si parli di “autore della cinematografia”. “Cinematographer”, come dicono correttamente gli americani. Chi si occupa della luce su un set ha la paternità del film alla pari del regista. Nel resto dell’Europa l’hanno capito da anni, in Italia finalmente ci siamo arrivati».
Si è sempre impegnato per il riconoscimento della professione e anche per questo ci teniamo a celebrare la sua carriera ricca ed eclettica con il conferimento del Quarzo d’oro alla carriera.